24 Febbraio, 2014
Legge 21 febbraio 2014, n. 9, in G.U. n. 43 del 21.2.2014
Art. 1 1. Il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, recante interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonche' misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015, e' convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge. 2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
(Si omette la pubblicazione delle modificazioni di cui all’allegato in quanto sono state evidenziate mediante il carattere corsivo nel testo coordinato sotto riportato. Il testo del D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, è stato pubblicato nel fascicolo n. 1/2014, 53).
Testo del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, coordinato con la legge di conversione 21 febbraio 2014, n. 9, recante: «Interventi urgenti di avvio del piano “Destinazione Italia”, per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per l’internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonche’ misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.».
Testo coordinato a cura del Min. grazia e giustizia in G.U. n. 43 del 21.2.2014
(Omissis).
Art. 3
Credito d'imposta per attivita' di ricerca e sviluppo
1. A valere sulla proposta nazionale relativa alla prossima
programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari, previa
verifica della coerenza con le linee di intervento in essa previste
ed a seguito dell'approvazione della Commissione europea, ovvero a
valere sulla collegata pianificazione degli interventi nazionali
finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione e dal Fondo di
rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183,
e' disposta l'istituzione di un credito di imposta a favore delle
imprese che investono in attivita' di ricerca e sviluppo, nel limite
massimo complessivo di euro 600 milioni per il triennio 2014-2016, le
cui modalita' operative e la cui decorrenza sono definite,
nell'ambito del programma operativo di riferimento o della predetta
pianificazione degli interventi a finanziamento nazionale, con
decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze, ai sensi del comma 12.
2. Il credito d'imposta di cui al comma 1 e' riconosciuto, fino ad
un importo massimo annuale di euro 2.500.000 per ciascun beneficiario
e nel limite complessivo di spesa delle risorse individuate per
ciascun anno ai sensi del comma 1, a tutte le imprese aventi un
fatturato annuo inferiore a 500 milioni di euro, indipendentemente
dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano,
nonche' dal regime contabile adottato, nella misura del 50 per cento
degli incrementi annuali di spesa nelle attivita' di ricerca e
sviluppo, registrati in ciascuno dei periodi d'imposta con decorrenza
dal periodo di imposta determinato con il decreto di cui al comma 12
e fino alla chiusura del periodo di imposta in corso al 31 dicembre
2016, a condizione che siano sostenute spese per attivita' di ricerca
e sviluppo almeno pari a euro 50.000 in ciascuno dei suddetti periodi
di imposta. Sono destinatari del credito d'imposta di cui al
presente articolo anche i consorzi e le reti di impresa che
effettuano le attivita' di ricerca, sviluppo e innovazione. In questi
casi, l'agevolazione e' ripartita secondo criteri proporzionali, che
tengono conto della partecipazione di ciascuna impresa alle spese
stesse.
3. Sono ammissibili al credito d'imposta le seguenti attivita' di
ricerca e sviluppo, inclusa la creazione di nuovi brevetti:
a) lavori sperimentali o teorici svolti aventi quale principale
finalita' l'acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di
fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste
applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette;
b) ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire
nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti,
processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti,
processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di
sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale, ad
esclusione dei prototipi di cui alla lettera c);
c) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle
conoscenze e capacita' esistenti di natura scientifica, tecnologica e
commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per
prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Puo'
trattarsi anche di altre attivita' destinate alla definizione
concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti
nuovi prodotti, processi e servizi; tali attivita' possono
comprendere l'elaborazione di progetti, disegni, piani e altra
documentazione, purche' non siano destinati a uso commerciale;
realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di
progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali,
quando il prototipo e' necessariamente il prodotto commerciale finale
e il suo costo di fabbricazione e' troppo elevato per poterlo usare
soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. L'eventuale,
ulteriore sfruttamento di progetti di dimostrazione o di progetti
pilota a scopo commerciale comporta la deduzione dei redditi cosi'
generati dai costi ammissibili;
d) produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a
condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di
applicazioni industriali o per finalita' commerciali.
4. Non si considerano attivita' di ricerca e sviluppo le modifiche
ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione,
processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in
corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti, ad
esclusione delle attivita' che si concretizzino nella creazione di
nuovi brevetti.
5. Ai fini della determinazione del credito d'imposta sono
ammissibili le spese relative a:
a) personale impiegato nelle attivita' di ricerca e sviluppo;
b) quote di ammortamento delle spese di acquisizione o
utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, nei limiti
dell'importo risultante dall'applicazione dei coefficienti stabiliti
con decreto del Ministro delle finanze del 31 dicembre 1988, recante
coefficienti di ammortamento del costo dei beni materiali strumentali
impiegati nell'esercizio di attivita' commerciali, arti e
professioni, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta
Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 1989, in relazione alla misura e al
periodo di utilizzo per l'attivita' di ricerca e sviluppo e comunque
con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro al netto di iva;
c) costi della ricerca svolta in collaborazione con le
universita' e gli organismi di ricerca o presso gli stessi,
quella contrattuale, le competenze tecniche e i brevetti, acquisiti o
ottenuti in licenza da fonti esterne.
6. Il credito d'imposta deve essere indicato nella dichiarazione
dei redditi relativa al periodo d'imposta nel corso del quale il
beneficio e' maturato. Esso non concorre alla formazione del reddito,
ne' della base imponibile dell'imposta regionale sulle attivita'
produttive, non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e
109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e
successive modificazioni, ed e' utilizzabile esclusivamente in
compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9
luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni.
7. Per fruire del contributo le imprese presentano un'istanza
telematica mediante le modalita' tecniche predisposte dal Ministero
dello sviluppo economico secondo quanto previsto al successivo comma
12.
8. Per la gestione della misura di agevolazione fiscale di cui al
presente articolo, il Ministero dello sviluppo economico, potra'
avvalersi sulla base di apposita convenzione, di societa' in house
ovvero di societa' o enti in possesso dei necessari requisiti
tecnici, organizzativi e di terzieta' scelti, sulla base di
un'apposita gara, secondo le modalita' e le procedure di cui al
decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. Agli oneri della
convenzione si provvede nel limite massimo dell'uno per cento delle
risorse di cui al successivo comma 13.
9. Per la verifica della corretta fruizione del credito d'imposta
di cui al presente articolo, il Ministero dello sviluppo economico e
l'Agenzia delle entrate effettuano controlli nei rispettivi ambiti di
competenza secondo le modalita' individuate dal decreto di cui al
comma 12 del presente articolo.
10. I controlli sono svolti sulla base di apposita documentazione
contabile certificata dal soggetto incaricato della revisione legale
o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto nel registro
della revisione legale di cui al decreto legislativo n. 39 del 2010.
Tale certificazione va allegata al bilancio. Le imprese non soggette
a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale devono
comunque avvalersi della certificazione di un revisore legale dei
conti o di una societa' di revisione legale dei conti iscritti quali
attivi nel registro di cui all'articolo 6 del decreto legislativo 27
gennaio 2010, n. 39. Il revisore o professionista responsabile della
revisione, nell'assunzione dell'incarico, osserva i principi di
indipendenza elaborati ai sensi dell'articolo 10 del decreto
legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 e, in attesa della loro
emanazione, dal codice etico dell'IFAC. Le spese sostenute per
l'attivita' di certificazione contabile da parte delle imprese di cui
al precedente periodo sono ammissibili entro il limite massimo di
euro 5.000.
11. Nei confronti del revisore legale dei conti che incorre in
colpa grave nell'esecuzione degli atti che gli sono richiesti per il
rilascio della certificazione di cui ai commi 8 e 9 si applicano le
disposizioni dell'articolo 64 del codice di procedura civile.
12. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto
con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro
per la coesione territoriale, sono adottate le disposizioni
applicative necessarie, ivi comprese le modalita' di iscrizione delle
spese in bilancio, le modalita' di verifica e controllo
dell'effettivita' delle spese sostenute e della coerenza delle stesse
con le previsioni di cui ai precedenti commi 3, 4 e 5, nonche' le
cause di decadenza e revoca del beneficio, le modalita' di
restituzione dell'importo di cui l'impresa ha fruito indebitamente e
le eventuali relative maggiorazioni. La procedura telematica per
usufruire del credito d'imposta prevede una verifica ex ante sulla
conformita' delle spese di ricerca e sviluppo che le imprese
sostengono ed una ex post sull'effettiva entita' delle spese
sostenute. Qualora le spese effettivamente sostenute risultino
inferiori di oltre il 20 per cento rispetto a quelle dichiarate, la
misura dell'agevolazione sara' ridotta dal 50 per cento al 40 per
cento sempre che permanga la spesa incrementale.
13. Le risorse individuate nell'ambito del Programma Operativo
Nazionale di riferimento o della pianificazione nazionale definita
per l'attuazione degli interventi di cui al comma 1 per il
finanziamento del credito di imposta del presente articolo sono
versate all'entrata del bilancio dello Stato e successivamente
riassegnate, per le suddette finalita' di spesa, ad apposito
programma dello stato di previsione del Ministero dell'economia e
delle finanze. A tal fine, il Ministero dello sviluppo economico
comunica al Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16
aprile 1987, n. 183, e al Fondo per lo sviluppo e la coesione, in
relazione alle previste necessita' per fronteggiare le correlate
compensazioni, gli importi comunitari e nazionali riconosciuti a
titolo di credito di imposta da versare all'entrata del bilancio
dello Stato.
Art. 4
Misure volte a favorire la realizzazione delle bonifiche dei siti di
interesse nazionale e misure particolari per l'area di crisi
complessa del porto di Trieste
(Omissis).
2. Alle imprese, sottoscrittrici degli accordi di programma di cui
all'articolo 252-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e
successive modificazioni, che acquisiscono beni strumentali nuovi a
decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso alla
data di entrata in vigore del presente decreto e fino alla chiusura
del periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2015, e'
attribuito un credito d'imposta secondo le modalita' di cui al
presente articolo, e nei limiti delle risorse stanziate al comma 14,
a condizione che:
a) (soppressa);
b) abbiano ad oggetto l'esercizio esclusivo delle attivita'
risultanti dall'accordo di programma sottoscritto;
c) i nuovi beni strumentali siano acquisiti dai soggetti che
hanno sottoscritto l'accordo;
d) i nuovi beni strumentali siano acquisiti nell'ambito di unita'
produttive comprese in siti inquinati di interesse nazionale
localizzati nelle aree ammissibili alle deroghe previste
dall'articolo 107, paragrafo 3, lettere a) e c), del Trattato sul
funzionamento dell'Unione europea (TFUE), ovvero nelle restanti aree
qualora riferibili a piccole e medie imprese.
3. Il credito d'imposta e' riconosciuto nella misura massima
consentita in applicazione delle intensita' di aiuto agli
investimenti previste dalla normativa comunitaria in materia di aiuti
di Stato e, per le aree ammissibili agli aiuti a finalita' regionale,
di quelle previste dalla Carta italiana degli aiuti a finalita'
regionale per il periodo 2007-2013, fino alla data di vigenza della
stessa e, successivamente, nella misura massima consentita in
applicazione delle intensita' di aiuto previste dalla Carta italiana
degli aiuti a finalita' regionale per il periodo 2014-2020,
subordinatamente all'approvazione della stessa da parte della
Commissione europea. Il credito d'imposta non e' cumulabile con altri
aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammissibili
anche a titolo di «de minimis» ai sensi del regolamento (CE) n.
1998/06.
4. Ai fini del comma 2, si considerano agevolabili l'acquisto,
anche mediante contratti di locazione finanziaria, e, limitatamente
ai beni di cui alla lettera a) del presente comma, la realizzazione
di:
a) fabbricati classificabili nell'attivo dello stato patrimoniale
di cui al primo comma, voce B.II.1 dell'articolo 2424 del codice
civile, nell'ambito di strutture produttive localizzate nelle aree
territoriali di cui al comma 2;
b) macchinari, veicoli industriali di vario genere,
impianti ed attrezzature varie, classificabili nell'attivo dello
stato patrimoniale di cui al primo comma, voci B.II.2 e B.II.3,
dell'articolo 2424 del codice civile, destinati a strutture
produttive localizzate nelle aree territoriali di cui al comma 2;
c) programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e
gestionali dell'impresa, utilizzati per l'attivita' svolta
nell'unita' produttiva e brevetti concernenti nuove tecnologie di
prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati
per l'attivita' svolta nell'unita' produttiva; per le grandi imprese,
come definite ai sensi della normativa comunitaria, gli investimenti
in tali beni sono agevolabili nel limite del 50 per cento del
complesso degli investimenti agevolati per il medesimo periodo
d'imposta.
5. Il credito d'imposta e' commisurato alla quota del costo
complessivo dei beni indicati nel comma 4 eccedente gli ammortamenti
dedotti nel periodo d'imposta, relativi alle medesime categorie dei
beni d'investimento della stessa struttura produttiva, ad esclusione
degli ammortamenti dei beni che formano oggetto dell'investimento
agevolato effettuati nel periodo d'imposta della loro entrata in
funzione. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di
locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per
l'acquisto dei beni.
6. Il credito d'imposta e' determinato con riferimento ai nuovi
investimenti eseguiti in ciascun periodo d'imposta e deve essere
indicato nella relativa dichiarazione dei redditi. Esso non concorre
alla formazione del reddito ne' della base imponibile dell'imposta
regionale sulle attivita' produttive, non rileva ai fini del rapporto
di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico delle imposte
sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, ed e' utilizzabile
esclusivamente in compensazione ai sensi dell'articolo 17 decreto
legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, con il
modello di pagamento F24 da presentare unicamente attraverso i
servizi telematici messi a disposizione dell'Agenzia delle Entrate,
pena lo scarto della operazione di versamento, secondo modalita' e
termini definiti con provvedimento della medesima Agenzia.
7. Con uno o piu' decreti del Ministro dello sviluppo economico, di
concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono adottate
le disposizioni per l'attuazione dei commi da 2 a 6 al fine di
individuare tra l'altro modalita' e termini per la concessione del
credito d'imposta a seguito di istanza delle imprese da presentare al
Ministero dello sviluppo economico. Il Ministero dello sviluppo
economico determina, nel rispetto del limite di spesa rappresentato
dalle risorse annue stanziate, l'ammontare dell'agevolazione
spettante a ciascun beneficiario e trasmette all'Agenzia delle
Entrate, in via telematica, l'elenco dei soggetti beneficiari e
l'importo del credito spettante a ciascuno di essi, nonche' le
eventuali revoche, anche parziali.
8. Per la verifica della corretta fruizione del credito d'imposta
di cui al presente articolo, il Ministero dello sviluppo economico e
l'Agenzia delle Entrate effettuano controlli nei rispettivi ambiti di
competenza secondo le modalita' individuate dal decreto di cui al
comma 7 del presente articolo.
9. L'agevolazione di cui al comma 2 non si applica ai soggetti che
operano nei settori della produzione di prodotti di cui all'allegato
I del TFUE, dell'industria siderurgica e delle fibre sintetiche, come
definiti negli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalita'
regionale 2007-2013 e negli Orientamenti in materia di aiuti di Stato
a finalita' regionale 2014-2020 della Commissione europea, nonche' ai
settori della pesca, dell'industria carbonifera, creditizio,
finanziario e assicurativo. Il credito d'imposta a favore di imprese
o attivita' che riguardano prodotti o appartengono ai settori
soggetti a discipline comunitarie specifiche, ivi inclusa la
disciplina dei grandi progetti di investimento, e' riconosciuto nel
rispetto delle condizioni sostanziali e procedurali definite dalle
predette discipline dell'Unione europea e previa autorizzazione, ove
prescritta, della Commissione europea.
10. L'efficacia delle agevolazioni di cui al presente articolo e'
subordinata al rispetto delle disposizioni della Commissione europea
per l'attuazione di aiuti di stato ad investimenti produttivi.
(Omissis).
Art. 4-bis
Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di
siti inquinati
(Omissis).
Art. 4-ter
Misure urgenti per accelerare l'attuazione di interventi di bonifica
in siti contaminati di interesse nazionale
(Omissis).
Art. 5
Misure per favorire l'internazionalizzazione delle imprese ed in
materia di facilitazione dell'ingresso e del soggiorno in Italia
per start-up innovative, ricerca e studio
1. Al fine di potenziare l'azione in favore
dell'internazionalizzazione delle imprese italiane e la promozione
dell'immagine del prodotto italiano nel mondo, le risorse del «Fondo
per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle
imprese» sono incrementate di 22.594.000 euro per l'anno 2014 tramite
utilizzo di pari importo delle risorse giacenti presso la Banca del
Mezzogiorno-Mediocredito Centrale rivenienti dalla chiusura del
Programma Operativo Multiregionale «Industria e Servizi»
1989/93-Misura 2.2, che vengono a tal fine versate all'entrata dello
Stato per essere riassegnate all'apposito capitolo dello stato di
previsione della spesa per il medesimo anno del Ministero dello
sviluppo economico.
1-bis. La dotazione aggiuntiva del Fondo per la promozione degli
scambi e l'internazionalizzazione delle imprese di cui al comma 1
deve essere destinata con particolare attenzione alle piccole e medie
imprese.
1-ter. Il Ministero dello sviluppo economico rende pubblico presso
uno spazio web dedicato, a partire dal 30 giugno 2014, il bilancio
annuale del Fondo per la promozione degli scambi e
l'internazionalizzazione delle imprese di cui al comma 1.
(Omissis).
4. Le Camere di commercio competenti rilasciano su richiesta delle
imprese i certificati camerali anche in lingua inglese che,
esclusivamente ai fini dell'utilizzo in uno Stato estero, sono esenti
dall'imposta di bollo.
(Omissis).
Art. 6
Misure per favorire la digitalizzazione e la connettivita' delle
piccole e medie imprese, ed in materia di frequenze per il servizio
televisivo digitale terrestre, comunicazioni ed agenda digitale
(Omissis).
10. Nell'ambito di apposito Programma Operativo Nazionale della
prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari,
previa verifica della coerenza con le linee di intervento in essa
previste ed a seguito dell'approvazione della Commissione europea,
ovvero nell'ambito della collegata pianificazione degli interventi
nazionali finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione e dal
Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987,
n. 183, sono adottati interventi per il riconoscimento di un
credito di imposta per le spese documentate e sostenute da piccole e
medie imprese di cui alla Raccomandazione 2003/361/CE della
Commissione del 6 maggio 2003, ovvero da consorzi da reti di piccole
e medie imprese, e relative ad interventi di rete fissa e mobile che
consentano l'attivazione dei servizi di connettivita' digitale con
capacita' uguale o superiore a 30 Mbps. Il credito di imposta e'
riconosciuto a decorrere dalla data individuata con il decreto di cui
al comma 11 e fino al 2016, nella percentuale del 65% degli importi
rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo di 20.000
euro e nella misura massima complessiva di 50 milioni di euro a
valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione
2014-2020 o sulla predetta pianificazione degli interventi a
finanziamento nazionale.
11. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto
con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro per la
coesione territoriale e con il Ministro per gli affari regionali e le
autonomie, sono definite, conformemente al regolamento (CE) n.
1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo
all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato sul
funzionamento dell'Unione europea agli aiuti di importanza minore
(«de minimis»), le modalita' per usufruire del credito d'imposta di
cui al comma 10, inclusa la certificazione del prestatore del
servizio di connessione digitale e le modalita' di comunicazione
delle spese effettuate, ai fini delle verifica di capienza dei fondi
annualmente disponibili, il regime dei controlli sulle spese nonche'
ogni altra disposizione necessaria per il monitoraggio
dell'agevolazione ed il rispetto del limite massimo di risorse
stanziate.
12. Il credito di imposta di cui al comma 10 non e' cumulabile con
l'agevolazione prevista dal comma 1.
13. Il credito d'imposta deve essere indicato nella dichiarazione
dei redditi relativa al periodo d'imposta nel corso del quale il
beneficio e' maturato. Esso non concorre alla formazione del reddito,
ne' della base imponibile dell'imposta regionale sulle attivita'
produttive, non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e
109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e
successive modificazioni, ed e' utilizzabile esclusivamente in
compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9
luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni.
14. Le risorse individuate ai sensi del comma 11, sono versate
all'entrata del bilancio dello Stato e successivamente riassegnate,
per le finalita' di spesa di cui ai commi da 10 a 13, ad apposito
programma dello stato di previsione del Ministero dell'economia e
delle finanze. A tal fine, il Ministero dello sviluppo economico
comunica al Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16
aprile 1987, n. 183, e al Fondo per lo sviluppo e la coesione, in
relazione alle previste necessita' per fronteggiare le correlate
compensazioni, gli importi comunitari e nazionali riconosciuti a
titolo di credito di imposta da versare all'entrata del bilancio
dello Stato.
14-bis. All'articolo 47 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, e
successive modificazioni, dopo il comma 1 e' inserito il seguente:
«1-bis. Per le finalita' di cui al comma 1, l'Agenzia per l'Italia
digitale e le amministrazioni interessate possono stipulare, nel
rispetto della legislazione vigente in materia di contratti pubblici
e mediante procedure di evidenza pubblica, convenzioni con societa'
concessionarie di servizi pubblici essenziali su tutto il territorio
nazionale dotate di piattaforme tecnologiche integrate erogatrici di
servizi su scala nazionale e di computer emergency response team. Le
amministrazioni interessate provvedono all'adempimento di quanto
previsto dal presente comma con le risorse umane, strumentali e
finanziarie disponibili a legislazione vigente».
Art. 7
Misura di razionalizzazione dell'istituto del ruling di standard
internazionale
1. All'articolo 8 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 1, e' sostituito dal seguente:
«1. Le imprese con attivita' internazionale hanno accesso ad una
procedura di ruling di standard internazionale, con principale
riferimento al regime dei prezzi di trasferimento, degli interessi,
dei dividendi, delle royalties e alla valutazione preventiva della
sussistenza o meno dei requisiti che configurano una stabile
organizzazione situata nel territorio dello Stato, tenuti presenti i
criteri previsti dall'articolo 162 del decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, nonche' dalle vigenti
Convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate all'Italia.»;
b) al comma 2 le parole: «per i due periodi d'imposta successivi»
sono sostituite dalle seguenti: «per i quattro periodi d'imposta
successivi»;
c) al comma 5 le parole: «, di Milano o di Roma,» sono soppresse.
Art. 8
Disposizioni in materia di assicurazione r.c. auto
(soppresso).
Art. 9
Misure per favorire la diffusione della lettura
1. Nell'ambito di apposito Programma Operativo Nazionale della
prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari,
previa verifica della coerenza con le linee di intervento in essa
previste ed a seguito dell'approvazione della Commissione europea, e'
disposta l'istituzione di un credito di imposta sui redditi degli
esercizi commerciali che effettuano vendita di libri al dettaglio
con decorrenza dal periodo d'imposta determinato con il decreto di
cui al comma 5 e fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre
2016, per l'acquisto di libri, anche in formato digitale, muniti di
codice ISBN. Il credito di imposta e' compensabile ai sensi
dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e
successive modificazioni.
2. Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della
ricerca, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con
il Ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, sulla
base della popolazione studentesca nell'anno scolastico 2014/2015,
fissa, per ogni studente di istituto di istruzione secondaria di
secondo grado pubblico o paritario avente sede nel territorio
nazionale, l'importo disponibile ai sensi del comma 5 nei limiti
delle risorse specificamente individuate per ciascun anno nell'ambito
del programma operativo nazionale di riferimento. I dirigenti
scolastici dei predetti istituti rilasciano a ciascuno studente un
buono sconto di pari importo, timbrato e numerato, utilizzabile ai
fini dell'ottenimento di uno sconto del 19 per cento per l'acquisto
di libri di lettura presso gli esercizi commerciali che decidono di
avvalersi della misura di cui al comma 1.
2-bis. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di
concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro
dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, da emanare entro
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, sono definiti le modalita'
attuative delle disposizioni di cui ai commi 1 e 2, ivi comprese le
modalita' per usufruire del credito di imposta e per la comunicazione
delle spese effettuate ai fini della verifica della capienza dei
fondi annualmente disponibili, il regime dei controlli sulle spese
nonche' ogni altra disposizione necessaria per il monitoraggio
dell'agevolazione di cui al presente articolo e il rispetto del
limite massimo di spesa di cui al comma 5.
3. (soppresso).
4. (soppresso).
5. Previa verifica della coerenza con le linee di intervento in
essa previste, fruibili a seguito dell'approvazione da parte della
Commissione europea del Programma Operativo Nazionale relativo alla
Competitivita' di responsabilita' del Ministero dello sviluppo
economico, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di
concerto con il Ministro per la coesione territoriale, il Ministro
per gli affari regionali e le autonomie, il Ministro dello
sviluppo economico e il Ministro dei beni e delle attivita' culturali
e del turismo, e' stabilito l'ammontare dell'intervento nella
misura massima di 50 milioni di euro a valere sulla proposta
nazionale relativa alla prossima programmazione 2014-2020 dei fondi
strutturali comunitari.
6. Il credito d'imposta deve essere indicato nella dichiarazione
dei redditi relativa al periodo d'imposta nel corso del quale il
beneficio e' maturato. Esso non concorre alla formazione del reddito,
ne' della base imponibile dell'imposta regionale sulle attivita'
produttive, non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e
109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e
successive modificazioni, ed e' utilizzabile esclusivamente in
compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9
luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni.
7. Le risorse individuate ai sensi del comma 5, sono versate
all'entrata del bilancio dello Stato e successivamente riassegnate,
per le finalita' di spesa di cui al presente articolo, ad apposito
programma dello stato di previsione del Ministero dell'economia e
delle finanze. A tal fine, il Ministero dello sviluppo economico
comunica al Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16
aprile 1987, n. 183, gli importi comunitari e nazionali riconosciuti
a titolo di credito di imposta da versare all'entrata del bilancio
dello Stato.
(Omissis).
Art. 12
Misure per favorire il credito alla piccola e media impresa
1. Alla legge 30 aprile 1999, n. 130, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) all'articolo 1, dopo il comma 1 e' inserito il seguente:
«1-bis. La presente legge si applica altresi' alle operazioni di
cartolarizzazione realizzate mediante la sottoscrizione o l'acquisto
di obbligazioni e titoli similari ovvero cambiali finanziarie,
esclusi comunque titoli rappresentativi del capitale sociale, titoli
ibridi e convertibili, da parte della societa' emittente i titoli.
Nel caso di operazioni realizzate mediante sottoscrizione o acquisto
di titoli, i richiami ai debitori ceduti si intendono riferiti alla
societa' emittente i titoli»;
b) all'articolo 2, dopo il comma 4 e' inserito il seguente:
«4-bis. Nel caso in cui i titoli oggetto delle operazioni di
cartolarizzazione siano destinati ad investitori qualificati ai sensi
dell'articolo 100 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, i
titoli possono essere sottoscritti anche da un unico investitore.».
c) all'articolo 3, dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
«2-bis. Le societa' di cui al comma 1 possono aprire conti
correnti segregati presso la banca depositaria ovvero presso i
soggetti di cui all'articolo 2, comma 3, lettera c), dove vengano
accreditate le somme corrisposte dai debitori ceduti nonche' ogni
altra somma pagata o comunque di spettanza della societa' ai sensi
delle operazioni accessorie condotte nell'ambito di ciascuna
operazione di cartolarizzazione o comunque ai sensi dei contratti
dell'operazione. Le somme accreditate su tali conti segregati
costituiscono patrimonio separato a tutti gli effetti da quello del
depositario e da quello degli altri depositanti. Su tali somme non
sono ammesse azioni da parte di soggetti diversi da quelli di cui al
comma 2 e tali somme possono essere utilizzate esclusivamente per il
soddisfacimento di crediti vantati dai soggetti di cui al comma 2 e
dalle controparti dei contratti derivati con finalita' di copertura
dei rischi insiti nei crediti e nei titoli ceduti, nonche' per il
pagamento degli altri costi dell'operazione. In caso di avvio nei
confronti del depositario di procedimenti di cui al titolo IV del
testo unico bancario, nonche' di procedure concorsuali o di accordi
di ristrutturazione, le somme accreditate su tali conti non sono
considerate come rientranti nel patrimonio del soggetto e non sono
soggette a sospensione dei pagamenti e vengono integralmente
restituite alla societa' per conto della quale e' avvenuto l'incasso,
secondo i termini contrattuali e comunque senza la necessita' di
attendere i riparti e le altre restituzioni.
2-ter. I soggetti che svolgono, anche su delega dei soggetti di cui
all'articolo 2, comma 6, i servizi indicati nell'articolo 2, comma 3,
lettera c), nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione dei
crediti, possono aprire presso banche conti correnti segregati dove
vengano accreditate le somme incassate per conto della societa'
cessionaria o della societa' emittente dai debitori ceduti. Sulle
somme accreditate sui conti segregati, non sono ammesse azioni da
parte dei creditori dei soggetti che svolgono i servizi indicati
nell'articolo 2, comma 3, lettera c), se non per l'eccedenza delle
somme incassate e dovute alla societa' cessionaria o emittente. In
caso di avvio di procedimenti concorsuali o di accordi di
ristrutturazione, le somme accreditate sui conti segregati, per un
importo pari alle somme incassate e dovute alla societa' cessionaria
o emittente, non vengono considerate come rientranti nel patrimonio
del soggetto che svolge i servizi indicati nell'articolo 2, comma 3,
lettera c), e vengono integralmente restituite alla societa' per
conto della quale e' avvenuto l'incasso, secondo i termini
contrattuali e comunque senza la necessita' di attendere i riparti e
le altre restituzioni.»;
d) all'articolo 4 sono apportate le seguenti modificazioni:
1) i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti:
«1. Alle cessioni dei crediti poste in essere ai sensi della
presente legge si applicano le disposizioni contenute nell'articolo
58, commi 2, 3 e 4, del testo unico bancario. Alle cessioni, anche
non in blocco, aventi ad oggetto crediti di cui all'articolo 1 della
legge 21 febbraio 1991, n. 52, per gli effetti di cui al comma 2
del presente articolo, e' sufficiente che la pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale dell'avvenuta cessione contenga l'indicazione del
cedente, del cessionario e della data di cessione. Alle medesime
cessioni puo' altresi' applicarsi, su espressa volonta' delle
parti, il disposto dell'articolo 5, commi 1, 1-bis e 2, della legge
21 febbraio 1991, n. 52.
2. Dalla data della pubblicazione della notizia dell'avvenuta
cessione nella Gazzetta Ufficiale o dalla data certa dell'avvenuto
pagamento, anche in parte, del corrispettivo della cessione, sui
crediti acquistati e sulle somme corrisposte dai debitori ceduti sono
ammesse azioni soltanto a tutela dei diritti di cui all'articolo 1,
comma 1, lettera b), e, in deroga ad ogni altra disposizione, non e'
esercitabile dai relativi debitori ceduti la compensazione tra i
crediti acquistati dalla societa' di cartolarizzazione e i
crediti di tali debitori nei confronti del cedente sorti
posteriormente a tale data. Dalla stessa data la cessione dei crediti
e' opponibile:
a) agli altri aventi causa del cedente, il cui titolo di acquisto
non sia stato reso efficace verso i terzi in data anteriore;
b) ai creditori del cedente che non abbiano pignorato il credito
prima della pubblicazione della cessione.»;
2-bis. In caso di cessione di crediti derivanti da aperture di
credito, anche regolate in conto corrente, l'espletamento delle
formalita' di opponibilita' previste dal presente articolo produce
gli effetti ivi indicati anche con riferimento a tutti i crediti
futuri nascenti da tali contratti, a condizione che i contratti siano
stipulati prima della data di espletamento di tali formalita'»;
2) al comma 3, le parole: «non si applica» sono sostituite
dalle seguenti: «non si applicano l'articolo 65 e»;
3) dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti:
«4-bis. Alle cessioni effettuate nell'ambito di operazioni di
cartolarizzazione non si applicano gli articoli 69 e 70 del regio
decreto 18 novembre 1923, n. 2440, nonche' le altre disposizioni che
richiedano formalita' diverse o ulteriori rispetto a quelle di cui
alla presente legge. Dell'affidamento o trasferimento delle funzioni
di cui all'articolo 2, comma 3, lettera c), a soggetti diversi (( dal
cedente )) e' dato avviso mediante pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale nonche' comunicazione mediante lettera raccomandata con
avviso di ricevimento alle pubbliche amministrazioni debitrici.»;
4-ter. In caso di cessione di crediti derivanti da aperture di
credito, anche regolate in conto corrente, il diritto di rendere
esigibile il credito ceduto e' esercitato dalla societa' cessionaria
in conformita' alle previsioni del relativo contratto o, in mancanza,
con un preavviso non inferiore a quindici giorni»;
e) all'articolo 5, dopo il comma 2 e' aggiunto il seguente:
«2-bis. I titoli emessi nell'ambito di operazioni di
cartolarizzazione di cui all'articolo 1, comma 1-bis, anche non
destinati ad essere negoziati in un mercato regolamentato o in
sistemi multilaterali di negoziazione e anche privi di valutazione
del merito di credito da parte di operatori terzi, costituiscono
attivi ammessi a copertura delle riserve tecniche delle imprese di
assicurazione ai sensi dell'articolo 38 del decreto legislativo 7
settembre 2005, n. 209, e successive modificazioni. Entro 30 giorni
dall'entrata in vigore della presente disposizione, l'IVASS adotta un
regolamento che disciplini le misure di dettaglio per la copertura
delle riserve tecniche tramite gli attivi sopra menzionati.
L'investimento nei titoli di cui al presente comma e' altresi'
compatibile con le vigenti disposizioni in materia di limiti di
investimento di fondi pensione.»;
f) all'articolo 7, dopo il comma 2 sono aggiunti i seguenti:
«2-bis. Nel caso di operazioni realizzate mediante cessione a un
fondo comune di investimento, i servizi indicati nell'articolo 2,
comma 3, lettera c), possono essere svolti, in alternativa ai
soggetti di cui all'articolo 2, comma 6, dalla societa' di gestione
del risparmio che gestisce il fondo. Alle cessioni dei crediti
effettuate in favore del fondo si applicano gli articoli 4 e 6, comma
2, della presente legge, nonche' le restanti disposizioni della
presente legge, in quanto compatibili.
2-ter. Le disposizioni di cui all'articolo 5, comma 2-bis, si
applicano, in quanto compatibili, alle imprese ed ai soggetti ivi
menzionati ai fini dell'investimento nelle quote dei fondi di cui
all'articolo 7, comma 2-bis.»;
g) al comma 1 dell'articolo 7-bis, dopo le parole: «all'articolo
3, commi 2,» sono inserite le seguenti: «2-bis, 2-ter e»;
h) dopo l'articolo 7-ter e' inserito il seguente:
«Art. 7-quater. - (Cessione di ulteriori crediti e titoli) -- 1.
Gli articoli 7-bis, commi 1, 2, 3, 4, 5 e 7, e 7-ter, comma 1, e le
disposizioni ivi richiamate si applicano anche alle operazioni, ivi
disciplinate, aventi ad oggetto obbligazioni e titoli similari
ovvero cambiali finanziarie, crediti garantiti da ipoteca navale,
crediti nei confronti di piccole e medie imprese, crediti derivanti
da contratti di leasing o di factoring, nonche' di titoli emessi
nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto
crediti della medesima natura. Tali crediti e titoli possono
essere ceduti anche da societa' facenti parte di un gruppo bancario.
2. Il regolamento di cui al comma 5 dell'articolo 7-bis adotta
anche disposizioni di attuazione del presente articolo con
riferimento ai medesimi profili ivi menzionati. Il medesimo
regolamento individua le categorie di crediti o titoli di cui al
comma 1, cui si applicano le disposizioni di cui al presente
articolo, e regola l'emissione di titoli di cui al presente
articolo differenziandoli dai titoli emessi ai sensi dell'articolo
7-bis.
(Omissis).
4. Al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.
601, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 15, primo comma, dopo le parole: «dalla legge 24
novembre 2003, n. 326,» sono inserite le seguenti: «per le quali e'
stata esercitata l'opzione di cui all'articolo 17,»;
b) all'articolo 17, primo comma, le parole: «sono tenuti a» sono
sostituite dalle seguenti: «, a seguito di specifica opzione,
possono» e dopo il primo periodo e' aggiunto il seguente: «L'opzione
e' esercitata per iscritto nell'atto di finanziamento.»;
c) dopo l'articolo 20 e' inserito il seguente:
«Art. 20-bis. - (Operazioni di finanziamento strutturate) -- 1. Gli
articoli da 15 a 20 si applicano anche alle garanzie di qualunque
tipo, da chiunque e in qualsiasi momento prestate in relazione alle
operazioni di finanziamento strutturate come emissioni di
obbligazioni o titoli similari alle obbligazioni di cui all'articolo
44, comma 2, lettera c), del Testo unico delle imposte sui redditi,
approvato con il decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre
1986, n. 917, da chiunque sottoscritte, alle loro eventuali surroghe,
sostituzioni, postergazioni, frazionamenti e cancellazioni anche
parziali, ivi comprese le cessioni di credito stipulate in relazione
alle stesse, nonche' ai trasferimenti di garanzie anche conseguenti
alla cessione delle predette obbligazioni, nonche' alla modificazione
o estinzione di tali operazioni.
2. L'opzione di cui all'articolo 17, primo comma, e' esercitata
nella deliberazione di emissione o in analogo provvedimento
autorizzativo.
3. L'imposta sostitutiva e' dovuta dagli intermediari finanziari
incaricati, ai sensi del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58,
delle attivita' di promozione e collocamento delle operazioni di cui
al comma 1, ovvero, nel caso in cui tali intermediari non
intervengano, dalle societa' che emettono le obbligazioni o titoli
similari con riferimento ai quali e' stata esercitata l'opzione. Il
soggetto finanziato risponde in solido con i predetti intermediari
per il pagamento dell'imposta.
4. Gli intermediari finanziari e le societa' emittenti tenute al
pagamento dell'imposta sostitutiva dichiarano, secondo le modalita'
previste dall'articolo 20 del presente decreto e dall'articolo 8,
comma 4, del decreto-legge 27 aprile 1990, n. 90, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 giugno 1990, n. 165, l'ammontare delle
obbligazioni collocate.
5. Alle operazioni di cui al presente articolo non si applicano le
disposizioni di cui all'articolo 3, commi 3 e 3-bis, del
decreto-legge 13 maggio 1991, n. 151, convertito, con modificazioni,
dalla legge 12 luglio 1991, n. 202.».
5. Dopo l'articolo 32, comma 9 del decreto-legge 22 giugno 2012, n.
83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134,
e' inserito il seguente:
«9-bis. La ritenuta del 20 per cento di cui all'articolo 26, comma
1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.
600, non si applica sugli interessi e gli altri proventi delle
obbligazioni e titoli similari, e delle cambiali finanziarie,
corrisposti a organismi di investimento collettivo in valori
mobiliari le cui quote siano detenute esclusivamente da investitori
qualificati ai sensi dell'articolo 100 del decreto legislativo 24
febbraio 1998, n. 58, e il cui patrimonio sia investito
prevalentemente in tali obbligazioni, titoli o cambiali
finanziarie.».
(Omissis).
Art. 15
Entrata in vigore
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a
quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana e' sara' presentato alle Camere per la
conversione in legge.